La difficile “coabitazione forzata” tra il Teleriscaldamento e il Quartiere Ex-Burgo
La
coabitazione forzata tra il Quartiere Ex-Burgo di Corsico e il Teleriscaldamento ha
avuto inizio ancor prima dell’insediamento delle famiglie nel
quartiere.
Fin dalle prime riunioni la Cooperativa De Gradi (all'epoca era ancora la Cooperativa Milano Sud Ovest) ha spiegato ai soci che il Quartiere di nuova realizzazione sarebbe stato dotato di un sistema di riscaldamento e produzione di acqua sanitaria altamente innovativo: un impianto di tele-riscaldamento e di cogenerazione(*) sulla base delle più recenti esperienze, quali quelle del Comune di Brescia e del Comune di Milano che proprio in quel periodo (siamo nel 2005/2006) stavano attuando tali sistemi. La realizzazione di un tale impianto, così come ci era stato prospettato, appariva decisamente soddisfacente: sia perché il combustibile impiegato (gas) avrebbe contemporaneamente prodotto calore e energia elettrica e, dunque, avrebbe avuto un basso impatto ambientale, sia perché doveva essere di gran lunga più economico di qualsiasi altro sistema di riscaldamento. Senza considerare che il servizio sarebbe stato svolto in convenzione con il Comune di Corsico e, quindi, sotto la supervisione dell'amministrazione comunale. Per queste ragioni l’impianto nasceva per il Quartiere ma con un potenziale sviluppo per l'intera città. Nonostante queste positive premesse abbiamo avuto la prima sgradevole sorpresa già con la sottoscrizione del contratto: dopo la consegna delle abitazioni la società Rete S.p.A., che aveva all’epoca in gestione il servizio, ci ha convocati per sottoporci un contratto avente durata trentennale (la scadenza è al 25 luglio 2037 !). Sì, avete letto bene: in un periodo in cui si parla di liberalizzazioni e di vietare le clausole di rinnovo automatico dei contratti, a noi è stata "imposta" la sottoscrizione di un contratto della durata di ben 30 anni. E, si badi bene, poiché il Quartiere è stato costruito proprio in funzione del teleriscaldamento, non abbiamo una possibile alternativa (caldaia condominiale, impianti termo-autonomi, etc.). Ma le sorprese non erano ancora finite. Con l’arrivo delle prime bollette ci siamo resi subito conto che non solo non spendevamo meno dei tradizionali riscaldamenti a cui eravamo abituati, ma addirittura molto di più.
Fin dalle prime riunioni la Cooperativa De Gradi (all'epoca era ancora la Cooperativa Milano Sud Ovest) ha spiegato ai soci che il Quartiere di nuova realizzazione sarebbe stato dotato di un sistema di riscaldamento e produzione di acqua sanitaria altamente innovativo: un impianto di tele-riscaldamento e di cogenerazione(*) sulla base delle più recenti esperienze, quali quelle del Comune di Brescia e del Comune di Milano che proprio in quel periodo (siamo nel 2005/2006) stavano attuando tali sistemi. La realizzazione di un tale impianto, così come ci era stato prospettato, appariva decisamente soddisfacente: sia perché il combustibile impiegato (gas) avrebbe contemporaneamente prodotto calore e energia elettrica e, dunque, avrebbe avuto un basso impatto ambientale, sia perché doveva essere di gran lunga più economico di qualsiasi altro sistema di riscaldamento. Senza considerare che il servizio sarebbe stato svolto in convenzione con il Comune di Corsico e, quindi, sotto la supervisione dell'amministrazione comunale. Per queste ragioni l’impianto nasceva per il Quartiere ma con un potenziale sviluppo per l'intera città. Nonostante queste positive premesse abbiamo avuto la prima sgradevole sorpresa già con la sottoscrizione del contratto: dopo la consegna delle abitazioni la società Rete S.p.A., che aveva all’epoca in gestione il servizio, ci ha convocati per sottoporci un contratto avente durata trentennale (la scadenza è al 25 luglio 2037 !). Sì, avete letto bene: in un periodo in cui si parla di liberalizzazioni e di vietare le clausole di rinnovo automatico dei contratti, a noi è stata "imposta" la sottoscrizione di un contratto della durata di ben 30 anni. E, si badi bene, poiché il Quartiere è stato costruito proprio in funzione del teleriscaldamento, non abbiamo una possibile alternativa (caldaia condominiale, impianti termo-autonomi, etc.). Ma le sorprese non erano ancora finite. Con l’arrivo delle prime bollette ci siamo resi subito conto che non solo non spendevamo meno dei tradizionali riscaldamenti a cui eravamo abituati, ma addirittura molto di più.
Ma
non solo: nelle fatture erano anche esposte consistenti somme per
dispersioni di calore (40% - 45% - 55%), nonostante l’impianto
fosse completamente nuovo e – ci era stato "sbandierato"
– a basso impatto ambientale. È
così iniziata una raccolta di firme su base spontanea (sì, ci siamo dovuti
auto-organizzare in quanto in questa storia fin dall'inizio, siamo
stati abbandonati a noi stessi) per scrivere al gestore del
servizio, Rete S.p.A., ma anche per conoscenza al Comune e alla
Cooperativa, per chiedere se la tariffa applicata – all'epoca di
97,16 euro al MWh + Quota fissa + IVA – fosse stata effettivamente
concordata con il Comune e se fosse coerente con quanto previsto
nella Convenzione (del 25 luglio 2007) stipulata tra il Comune di
Corsico e la Cooperativa. Convenzione
che all'art. 5 (“Tariffe”)
prevedeva che “il
sistema applicato per il teleriscaldamento dovrà comportare
l’applicazione di una tariffa che non sia superiore a quella
applicata nel territorio di Corsico per gli impianti funzionanti a
gas naturale”
e che “Il
sistema tariffario applicato sarà concordato con il Comune prima
dell’avvio del servizio”. Questo
avveniva nel mese di gennaio 2010, dopo avere pagato esorbitanti
bollette per ben due stagioni invernali. Ebbene
nessuna risposta è pervenuta da parte di Rete S.p.A., mentre il
Comune di Corsico, sulla base delle nostre richieste, nel marzo del
2010 ha rilevato: "si
ritiene che la Concessionaria stia applicando tariffe non concordate
con il Comune"
(lettera Comune di Corsico del 2 marzo 2010 – prot. n. 5057).
Ma come! : il Comune avrebbe dovuto controllare fin dall'inizio che le tariffe fossero concordate e non chiedere chiarimenti, dopo due anni e solo a seguito delle richieste dei cittadini ! Eravamo comunque contenti che finalmente il Comune si fosse mosso, ma la felicità è presto svanita. A seguito di una nostra altra raccolta di firme, nel mese di maggio 2010 Rete S.p.A. ha inviato al Comune (e non agli abitanti del Quartiere, la loro controparte contrattuale, sempre totalmente ignorata, se non nella richiesta di pagamento delle fatture) una relazione di raffronto sulle tariffe applicate. Ovviamente la relazione non convinceva molti di noi, ormai costituiti in una sorta di informale "Comitato" per la tutela dei nostri diritti inerenti il teleriscaldamento e... del nostro portafoglio. Abbiamo dunque contestato la relazione al Comune e a Rete e, successivamente (siamo a fine 2010) il Comune, fatta effettuare una analisi ad un suo perito (l'Ing. Turco) ha rilevato che effettivamente le tariffe applicate erano troppo elevate e le ha contestate a Rete. A questo punto, sulla base di quanto stabilito dalla Convenzione, è stato istituito un Collegio tecnico (un perito del Comune, uno di Rete e uno dall'Ordine degli Ingegneri di Milano) che nel febbraio 2012 (sì: tra una cosa e l'altra è passato più di un anno e noi eravamo già alla quarta stagione invernale) nel suo elaborato ha concluso che le tariffe, seppur inizialmente elevate, sarebbero in seguito state ricondotte nei limiti di quanto stabilito nella convenzione.
Ma come! : il Comune avrebbe dovuto controllare fin dall'inizio che le tariffe fossero concordate e non chiedere chiarimenti, dopo due anni e solo a seguito delle richieste dei cittadini ! Eravamo comunque contenti che finalmente il Comune si fosse mosso, ma la felicità è presto svanita. A seguito di una nostra altra raccolta di firme, nel mese di maggio 2010 Rete S.p.A. ha inviato al Comune (e non agli abitanti del Quartiere, la loro controparte contrattuale, sempre totalmente ignorata, se non nella richiesta di pagamento delle fatture) una relazione di raffronto sulle tariffe applicate. Ovviamente la relazione non convinceva molti di noi, ormai costituiti in una sorta di informale "Comitato" per la tutela dei nostri diritti inerenti il teleriscaldamento e... del nostro portafoglio. Abbiamo dunque contestato la relazione al Comune e a Rete e, successivamente (siamo a fine 2010) il Comune, fatta effettuare una analisi ad un suo perito (l'Ing. Turco) ha rilevato che effettivamente le tariffe applicate erano troppo elevate e le ha contestate a Rete. A questo punto, sulla base di quanto stabilito dalla Convenzione, è stato istituito un Collegio tecnico (un perito del Comune, uno di Rete e uno dall'Ordine degli Ingegneri di Milano) che nel febbraio 2012 (sì: tra una cosa e l'altra è passato più di un anno e noi eravamo già alla quarta stagione invernale) nel suo elaborato ha concluso che le tariffe, seppur inizialmente elevate, sarebbero in seguito state ricondotte nei limiti di quanto stabilito nella convenzione.
Ma,
si
badi bene,
la relazione del Collegio
è stata firmata solo dal perito di Rete e da quello nominato
dall'Ordine degli Ingegneri di Milano; mentre non
è stata firmata dal perito nominato dal Comune,
ing. Turco, essendo questi in disaccordo con le conclusioni (per
completezza, la
sola perizia del Collegio Tecnico sembra sia costata al Comune di
Corsico, e quindi a noi cittadini, tra
30.000 e 40.000 euro
a
cui vanno sommati i costi della precedente perizia richiesta all’Ing.
Turco; l’importo preciso non ci è mai stato chiaramente indicato,
ma è ovviamente disponibile nel bilancio comunale).
Il
disaccordo dei Tecnici ben si comprende se si considera che il
Collegio, per determinare la congruità delle tariffe applicate dal
gestore, non ha proceduto al loro raffronto con quelle realmente
applicate nel Comune di Corsico, nonostante il chiaro tenore
dell’art. 5 della Convenzione.
A
giugno 2012 abbiamo dunque – noi del “Comitato” – chiesto al
Comune un incontro con i tre periti componenti il Collegio tecnico;
l’incontro è stato fissato, ma si è presentato solo il presidente
del Collegio, l’Ing. Bosetti (all'incontro erano presenti anche i
responsabili dei partiti politici componenti il Consiglio Comunale).
Orbene,
nell'incontro l’Ing. Bosetti ha chiaramente indicato che nel
corso delle operazioni non è
stato effettuato nessun raffronto con le tariffe applicate nel Comune
di Corsico. E,
si badi bene, noi condomini, basandoci sulle nostre esperienze
individuali, abbiamo prodotto una relazione di più di 100 pagine
per porre in evidenza tutti gli errori e le contraddizioni della
perizia del Collegio Tecnico; a tale relazione ne è anche seguita in
parallelo un’altra da parte dell’Ing. Turco
che motiva le ragioni della sua dissociazione rispetto alle
conclusioni del Collegio Tecnico.
Ma
nulla è cambiato.
Solo
per darvi qualche numero:
-
la tariffa inizialmente applicata (dispersioni, quota fissa e IVA a
parte) era di euro 97,16/Mwh;
-
a gennaio 2011 (con il passaggio da Rete a Atecc) è stata fissata a euro
93,00/Mwh
-
successivamente (gennaio 2012) la tariffa è aumentata a euro
100,92/Mwh;
mentre
nel Comune di Corsico le tariffe applicate (IVA a parte) vanno da
euro 66,96/MWh a euro 96,64/MWh, come risulta da una tabella comparativa che abbiamo predisposto noi – del
“Comitato” – e consegnato al Comune.
Nonostante
ciò, ancora nulla è cambiato; il Comune ha di fatto
approvato il comportamento del gestore, che nel frattempo è divenuto
Atecc S.r.l. e noi continuiamo a pagare fatture salatissime senza
avere una alternativa se non quella... di rimanere al freddo.
Tanto
che il Comune con la deliberazione di Giunta Comunale n. 155 del 27 novembre 2012 “ha
preso atto del parere conclusivo del Collegio e ha determinato quanto
ivi previsto”. Ciò, nonostante il suo perito fosse di
parere evidentemente contrario, non avendo sottoscritto le risultanze
del Collegio Tecnico !
Non ci siamo persi d'animo e il 15 gennaio 2013, abbiamo ribadito al Comune di Corsico le nostre perplessità circa le risultanze del Collegio Tecnico ed elencato nuovamente tutte le problematiche ancora irrisolte per ottenerne una formale risposta. Nonostante le evidenti problematiche irrisolte e le lunghe ombre sulle tariffe applicate dal Gestore, il Comune di Corsico, il 18 Gennaio 2013, delibera di avviare i primi allacciamenti di edifici pubblici (ad es. l'istituto Buonarroti) alla rete di teleriscaldamento e ci risponde confermando la propria posizione, di fatto trincerandosi dietro il tanto contestato parere parziale del Collegio Tecnico e quello di un legale.
La chiusura definitiva del Comune di Corsico nell'affrontare le problematiche irrisolte del teleriscaldamento si è poi ulteriormente consolidata negli incontri successivi che, con indomita perseveranza, abbiamo faticosamente ottenuto in Aprile 2013 e al quale sono seguite le nostre note dell'incontro e la non-risposta del Comune.
Il 25 luglio 2016 Atecc entra a far parte di Riesco del Gruppo Elaris Holding.
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Il Comitato Teleriscaldamento Corsico, persa ogni speranza di sostegno da parte del Comune di Corsico e unitamente a tutti i suoi sostenitori, nel settembre 2014 si è organizzato per un'azione legale sotto forma di class action nei confronti della società Atecc (ulteriori informazioni).
Tutte le successive vicende legali vengono raccontate nei post presenti nell'ARCHIVIO NOTIZIE del nostro sito a partire dal 2014.
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Comitato Teleriscaldamento Corsico
(*) Ovvero un processo di produzione contemporanea sia di calore (acqua calda), sia di energia elettrica.